A Locri l’ultimo volo di Icaro

Ieri il passaggio del Festival Miti contemporanei ha lasciato il segno a Locri con diversi appuntamenti. Quello serale al teatro comunale è stato “Icaro. L’ultimo volo” di Salvatore Arena con il messinese Luca Fiorino.

L’uomo sogna di volare…
Guardare dall’alto,
planare sul mare
Che si trovi su un aereo
o in un grande appartamento
sui gradini di una chiesa
nella favela di Candeal

L’uomo sogna di volare
E scrive sui muri
noi siamo tutti uguali
ma prega nel buio:
la sorte del più debole…
NON TOCCHI MAI A ME

Ed è la sorte del più debole che è toccata a Vanni, bloccato sulla sedia a rotelle, che sogna di volare, che ha bisogno di ali per essere più leggero, per fuggire dalle voci che gli rimbombano nella testa, per allontanarsi il più possibile da un passato di tragedia e da un presente di dolore. E per farlo raccoglie le piume, gliene servono 1232 da attaccare al suo corpo per attendere il vento giusto e planare via.

Nell’attesa Vanni si dedica ad un duro lavoro, contare le nuvole. Ce ne sono di tutti i colori, blu, grigie, rosse e di tutte le forme, anche a forma di pesce e il pesce ricorda il mare, quel mare bellissimo e fatale in cui suo figlio è annegato.

E ancora mille voci e rimpianti e speranze e pazzia e desiderio. Desiderio di ali. Ali come liberazione, come riscossa, come ultima speranza: “Prima o poi me ne vado. Vado!”.

Ma non se ne va, resta ancora lì, anche se “Una volta gli uomini volavano”.

Un ottimo testo, una straordinaria interpretazione, una piacevole serata di teatro e riflessione.

Stasera il gran finale del festival a Reggio Calabria con Monica Guerritore.

Noi ci auguriamo che il “Festival miti contemporanei” della compagnia teatrale Scena Nuda ripassi dalla Locride.

L’uomo sogna di volare…
Guardare dall’alto,
planare sul mare
L’uomo ha voglia di cambiare
Ma non sa più come fare
L’uomo ha voglia di cambiare
Ma non sa più cosa fare
L’uomo sogna di volare

E allora…
Partenza, decollo,
non c’e’ nessun controllo

 

L’uomo sogna di volare – Negrita