Roccisano: Calabrese “come un ultras allo stadio”

Roccisano: Calabrese “come un ultras allo stadio”

Riceviamo dall’assessore regionale Federica Roccisano e pubblichiamo:

Dopo i fatti di ieri mi corre l’obbligo di ringraziare tutti, sindaci, consiglieri regionali, parlamentari, compagni di partito, e amici di altri schieramenti politici o fuori dalla politica, che hanno pubblicamente e privatamente speso un pensiero di solidarietà per me. Quello che è successo ieri ha purtroppo offeso non solo me, ma tutte quelle persone che avevano deciso di uscire da casa per manifestare un proprio diritto e che hanno visto vituperata una manifestazione che doveva essere apolitica e apartitica. Io stessa mi ero recata alla manifestazione come cittadina della locride e come membro della giunta regionale, per altro invitata dal Sindaco alla presenza di Sua Eccellenza Mons. Oliva proprio domenica scorsa durante l’inaugurazione del museo diocesano di Gerace.

Simona Coluccio, Presidente di Comma 3 e Federica Roccisano, Assessore Regionale

Simona Coluccio, Presidente di Comma 3 e Federica Roccisano, Assessore Regionale

Purtroppo abbiamo tutti partecipato, di persona o vedendo il video, ad uno spettacolo impietoso che non da giustizia a nessuno e che ha visto mortificata e assalita un membro delle istituzioni, ma anche una donna e una cittadina della locride che aveva, come tutti gli altri, il diritto di manifestare per la tutela della sanità pubblica e dell’ospedale di Locri. In tanti mi chiamano per sapere cosa avrei voluto dire se non fossi stata interrotta dai modi aggressivi e sguaiati che mi sono stati riservati, ecco avrei voluto esprimere la volontà della giunta e del Presidente della Regione Calabria di sostenere e rilanciare l’ospedale di Locri e che non è mai stata espressa da parte di alcun membro dell’esecutivo regionale la volontà di chiuderlo.

Purtroppo il sindaco e il suo vice hanno dimostrato che i diritti non sono uguali per tutti (anche se gli LSU/LPU di Locri questo lo sanno da tempo).

Per fortuna la locride non è quella fatta da attacchi e da urla, ma quella dei sindaci che la fascia l’hanno tolta in segno di protesta per la piega presa e non per farne un feticcio da brandire come un ultras allo stadio.

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