Diga in costruzione sotto i ponti dell’Allaro
Sotto i ponti dell’Allaro (ferroviario e stradale), la natura è impegnata in un’opera poderosa ed ancor di più pericolosa. Vi crescono folti e rigogliosi i canneti, ma non mancano le altre specie vegetali, arbusti ed erbe che trovano fertile il greto della fiumara in quel punto misteriosamente ristretto, Si dispiegano da piloni a piloni e non manca molto per formare una sorta di diga, una barriera ostruttiva, una selva le cui cime più alte già vanno a lambire la carreggiata della statale. Ogni specie animale ringrazia per l’inaspettato espandersi del suo regno prediletto, fitto, intricato e caotico, dove poter vivere bene e proliferare avendo piena disposizione di una fonte d’acqua fresca e continua. Uno dei pochi Eden concesso a loro dall’incoscienza degli uomini, quello insediato indisturbato nel posto più sbagliato.
In una sola giornata, da lì ci passano qualche treno e centinaia e centinaia di macchine e di mezzi di trasporto merci.
Il pericolo di incendio è grande ed evidente, ed occorre tenere conto che siamo già nel periodo autunnale ed è prossimo l’inverno. Sono le stagioni in cui la storia dell’Allaro ci parla delle sue cattiverie, della sua forza irruente, incontenibile e più volte distruttiva. Oggi le condizioni climatiche sono mutate, non siamo più alle alluvioni del passato, in meno di mezz’ora una bomba d’acqua improvvisa è capace di devastare tutto ciò che incontra. Di un intero territorio ne fa una pappa di fango informe.
Questa situazione di incuria e di degrado è un invito a farci male, equivale ad un suicidio, e quando ciò avverrà diremo che la colpa è del tempo, assolvendo l’inerzia colpevole degli enti preposti a vigilare ed intervenire.