Un impegno civico per Gioiosa: tutto l’anno, non solo in estate
Il successo delle manifestazioni estive, con la settimana e la Festa di San Rocco su tutti, è stato evidente.
Buoni contenuti e buona qualità complessiva (visti soprattutto i mezzi economici a disposizione), ottima organizzazione e gestione degli eventi (complimenti all’amministrazione comunale e ai singoli organizzatori), grande partecipazione di pubblico (tanti gioiosani e tantissimi visitatori esterni).
I risultati importanti si raggiungono soltanto con l’impegno, con il lavoro, con la capacità di stare e di fare insieme.
Proprio questi sono i dati più importanti che emergono dalle ultime settimane e dagli ultimi mesi: il tessuto sociale gioiosano è innervato di mille energìe positive, singole e collettive.
Vi è una grande rete associativa, vi sono tante iniziative intraprese dal basso, vi è un protagonismo diffuso nel proporre cultura e socialità. In più, ecco il dato dell’ultima estate, comincia ad affermarsi anche la disponibilità e la positività del fare insieme, del fare squadra, provando ad andare oltre le gelosìe e gli egoismi di singole organizzazioni o di singole manifestazioni.
Lo abbiamo visto con la rievocazione storica di Sant’Antonio, con “Teatri di Sabbia”, con la Sagra del “Pezzo Duro”, con “Gustando il Borgo”, con San Rocco.
Un merito importante va riconosciuto alla Consulta delle Associazioni, la cui spinta verso la collaborazione e il coordinamento comuni è sempre più forte.
Sono segnali importanti, confermano il grande capitale sociale che – sia pure ancora inespresso – arricchisce Gioiosa Jonica e indicano la strada per la costruzione di una comunità più unita e più densa.
Adesso, però, serve anche il salto di qualità, ovvero riappropriarsi integralmente della democrazia e del civismo a Gioiosa Jonica. Questo fermento sociale e culturale – che si esprime soprattutto con la visibilità delle manifestazioni estive – deve trovare una sua continuità nell’arco dell’anno intero e deve superare gli angusti confini delle proprie specifiche “mission” di riferimento.
Serve che, oltre alle questioni fondamentali inscritte nella ragione sociale di singole organizzazioni, si provi a volare più in alto, tornando ad occuparsi della cosa pubblica, del bene civico, dei valori costituenti di una comunità. Non significa affatto chiedere che si faccia politica attiva o ci si iscriva ad un partito (anche queste, scelte assolutamente personali legate alle proprie vocazioni e alle proprie prospettive); piuttosto, si tratta di rendere più “politica” la società, di esaltare la figura di “homo civicus” che alberga in tanti di noi, facendo dei gioiosani buoni cittadini che praticano democrazia e civismo.
Più concretamente e a titolo esemplificativo: i gioiosani – riuniti nelle loro associazioni e protagonisti di iniziative pubbliche di vario tenore – collaborino attivamente nella sperimentazione imminente di una raccolta differenziata “porta a porta” e nel riciclo dei rifiuti, rigettino pratiche illegittime ed illegali come l’evasione dei tributi, collaborino come volontari alle iniziative di vario tipo proposte nell’arco di un anno, facilitino l’integrazione dei migranti accolti in appositi progetti, coltivino il gusto del bello soprattutto nel centro storico e nelle piazze della nostra Gioiosa, partecipino ad iniziative fondamentali come l’Unione dei Comuni, ecc.
La nostra è una sfida in positivo, nella convinzione assoluta che una comunità autenticamente democratica – che torna ad occuparsi attivamente del pubblico e con il senso pieno della propria cittadinanza – è una comunità molto più forte.
Chi ci sta?