Tonia Stumpo: “La doppia preferenza di genere è una forma di civiltà”
Come già anticipato nell’ articolo relativo all’ iniziativa che è stata promossa dal Pd “ Genere e generazioni. Il ruolo della donna nella politica cauloniese ” (per leggerlo cliccare qui) abbiamo approfondito con Tonia Stumpo – Coordinamento Nazionale donne Pd – la proposta di legge sulla “ doppia preferenza di genere ” di cui il Consiglio Regionale si occuperà domani.
In cosa consiste la proposta di legge che sarà prodotta il 31 agosto?
La proposta di legge nasce ormai da qualche anno. Noi la facemmo prima come proposta di legge popolare, venne acquisita dal gruppo del Pd regionale della scorsa legislatura. Non arrivò a termine la procedura perché quel governo di centro-destra non ha voluto, diciamo così, usare questo importante strumento di parità e di partecipazione democratica. E’ stata riproposta in questa legislatura ma c’ era stato un impegno da parte del Presidente Regionale Mario Oliverio poco prima della campagna elettorale, eravamo ad ottobre ancora, nel quale lui aveva detto: “ nel primo anno noi procederemo all’ approvazione della legge sulla preferenza di genere ”. In questo momento, in Consiglio Regionale, è depositata una proposta di legge che prevede una presenza nelle liste di genere pari ad un terzo. Cioè la lista non può essere composta per più di due terzi da un genere. La nostra proposta di legge che verrà invece depositata, discussa e portata ad approvazione il 31 che è quella del Partito Democratico, la presenterà il capogruppo Sebi Romeo, prevede la presenza di donne nelle liste pari al 50%. Anche il livello di informazione sarà tenuto in considerazione. Nella nostra proposta di legge abbiamo stabilito che anche il momento elettorale deve essere un momento di partecipazione paritario per cui è necessario che ci sia il 50% di presenza femminile nelle reti televise, nel web… Cercheremo in qualche modo, sulla base della regolamentazione, di innescare anche quella che è la forma di partecipazione che deve poi portare al voto di opinione. Quindi proposta di legge con la doppia preferenza di genere, per cui chi dà due preferenze la seconda deve essere di sesso differente.
E’ stato difficile?
E’ stato difficile perché la mancanza di una regolamentazione produce un effetto di maggiore difficoltà soprattutto al femminile. Quello che invece questo Consiglio Regionale si appresta a fare il 31 è una forma non solo di pari opportunità ma di civiltà: il materiale, la legge stessa e l’ approvazione sarà questo strumento di partecipazione oltre che di democrazia e di civiltà. Diamo una mano affinché la Calabria possa veramente cambiare volto e poi chissà magari la prossima volta ci sarà una Presidente donna.
Io me lo auguro essendo di parte. Comunque c’ è già stata questa importante apertura da parte del centro-sinistra.
C è questa apertura importante del centro-sinistra, lo ha fatto con la presenza di tre donne in giunta e lo ha fatto autodisciplinandosi perché lo ha stabilito nello statuto: una presenza di donne pari al 30%. Di donne perché diciamo che è il genere meno tutelato ma poteva essere di uomini. Oggi l’ idea del 50% è in linea con l ‘Europa che ci chiede almeno la presenza del 40% delle donne nelle istituzioni. Noi diciamo il 50% anche perché disciplina una forma di garanzia sia nei confronti degli uomini che nei confronti delle donne, mette tutti davanti agli stessi nastri di partenza e poi chi ha più filo dal punto di vista democratico tesse.