Gioiosa: le foto degli arrestati e i dettagli dell’operazione
Riceviamo e pubblichiamo:
Nella mattinata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica hanno rinvenuto 2 piantagioni di canapa indiana. Distrutte 2.130 piante, alcune alte fino a 4 metri, sequestrati oltre 92 kg di marijuana, arrestate 3 persone. Messe tutte insieme le piazzole avrebbero potuto coprire la superficie di quasi 3 campi di calcio. Supera i 3 milioni il valore dello stupefacente qualora immesso sul mercato.
Alle prime luci dell’alba di ieri, in Gioiosa Jonica, Contrada Cola, i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica, congiuntamente a personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, a conclusione di una speditiva ma prolungata attività info-investigativa, di osservazione, controllo e pedinamento intrapresa nelle prime ore della mattinata precedente, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, per concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, Bruzzese Lorenzo, 46enne di Marina di Gioiosa Jonica, Sainato Rocco, 33enne del luogo, e Schirripa Giovanni, 49enne del luogo, poiché sorpresi mentre nascondevano all’interno di un fusto, successivamente occultato dagli stessi tra la vegetazione, 8 sacchi contenenti complessivi 8,5 kg di sostanza stupefacente del tipo “marijuana” apparentemente appena raccolta.
Il successivo servizio di rastrellamento disimpegnato su una limitrofa e impervia area demaniale ha consentito di rinvenire una piantagione composta da numerosissime piazzole sparse lungo tutto il costone, occultate tra la fitta vegetazione, ove erano messe a dimora 1530 piante di canapa indica (di cui 597 della specie cd. “olandese”, tutte alte, in media, un metro, posto che si tratta di una specie nana, particolarmente florida – sviluppa ramificazioni e fogliame bassi – e facilmente occultabile per via delle ridotte dimensioni in altezza) di altezza compresa tra i 30 e i 350 cm, irrigata attraverso un tubo in PVC sotterrato e collegato a una fonte sorgiva distante circa 700 mt dall’area coltivata. Nella circostanza, gli investigatori, durante il sopralluogo e grazie soprattutto alle risultanze positive della perquisizione domiciliare effettuata presso un’attigua abitazione rurale in uso al Bruzzese, sono riusciti a ricondurre a quest’ultimo anche il reato di coltivazione, nella considerazione che, sia all’interno della citata struttura rudimentale, sia all’esterno, sono stati trovati, rispettivamente, gli stessi bulbi rinvenuti nella piantagione in cassette di plastica pronti per essere messe a dimora, nonchè la rete metallica utilizzata per delimitare il terreno coltivato. Inoltre, sempre nel corso dell’attività di rastrellamento, i Carabinieri hanno altresì recuperato in un terreno attiguo, accessibile a chiunque e privo di recinzione, ben occultato tra arbusti e massi, un sacco nero contenente circa 3,5 kg della medesima sostanza, nonché un bidone di alluminio arrugginito contenente 354 cartucce di vario calibro.
Infine, in Località Crini di Martone, su terreno demaniale e occultata tra la fitta vegetazione, i Carabinieri hanno rinvenuto una seconda piantagione, questa costituita da 600 piante di canapa indiana, di altezza compresa tra i 50 e i 200 cm, completa di sistema di irrigazione costituito da tubi in PVC, collegati a temporizzatori, allacciati a una fonte sorgiva sovrastante, a circa 300 metri di distanza, nonché 11 sacchi di juta contenenti complessivi 80 kg di sostanza stupefacente del tipo “marijuana” già essiccata.
Tutta la sostanza stupefacente – ad eccezione delle piante che, previa campionatura, sono state tutte distrutte in loco – è stata sottoposta a sequestro e verrà ora inviata presso il Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria per effettuare le successive analisi necessarie a individuare il principio attivo dello stupefacente in esse contenuto, mentre le munizioni saranno depositate presso l’Ufficio Corpi di Reato della Procura della Repubblica di Locri.
Oltre 30 i Carabinieri impegnati sugli impervi costoni delle Serre nelle difficili e prolungate operazioni di rastrellamento, estirpazione e distruzione dello stupefacente successive alla già estenuante attività di pattugliamento iniziata l’altro ieri che ha permesso di sorprendere i prevenuti mentre occultavano lo stupefacente.
Al termine delle formalità di rito i tre arrestati, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Locri di turno, Dottoressa Rosanna Sgueglia, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Locri, in attesa dell’udienza di convalida.
Sale così a 29 il numero delle piantagioni scoperte dai Carabinieri del Gruppo di Locri dall’inizio dell’estate, 22 gli arresti, 8 i deferimenti a piede libero, 6.861 le piante sequestrate e poi distrutte. Sequestrati, per ora, oltre 134 kg di marijuana. In tutto l’anno scorso, invece, le piantagioni erano state 34, le piante 3.671, la marijuana 266,996 kg, gli arresti per lo specifico reato 13, mentre le denunce a piede libero 4.