Ermes Nizzardo porta Gioiosa all’EXPO di Milano
Gioiosa Jonica e la grande musica lirica insieme all’EXPO di Milano.
Il giovane tenore gioiosano Ermes Nizzardo, infatti, è stato fra i 5 talenti che hanno potuto rappresentare il Conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria presso la grande rassegna internazionale di Milano.
Insieme a Nizzardo, nelle date del 25 e del 26 Agosto presso Palazzo Italia, hanno suonato e cantato: Silvia Corona, soprano; Andreina Drago, mezzosoprano; Alessio Gatto, baritono; Alessandro Praticò, pianista accompagnatore.
Il concerto rientra nella rassegna “Vivaio Talenti”, un progetto pensato e sviluppato dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con i Conservatori d’Italia con l’obiettivo di portare all’Esposizione Universale i migliori studenti di musica da tutte le regioni italiane.
Davanti ai tanti visitatori di Palazzo Italia, i giovani cantanti e musicisti calabresi hanno offerto uno spettacolo di primo livello, con un repertorio ampio che ha saputo spaziare da Puccini a Verdi, da Donizetti a Cilea, ecc.
Abbiamo sentito Ermes Nizzardo (al quale, ovviamente, vanno i più sinceri complimenti di ciavula.it), ricavandone alcune impressioni assai significative.
“Ho vissuto un’esperienza incredibile, unica, qualcosa che va oltre una semplice esibizione: genti di tutto il mondo a seguirci e noi a rappresentare orgogliosamente la nostra terra”, ci spiega Ermes con un filo di malcelata emozione.
“Abbiamo ricevuto applausi internazionali, in un Palazzo Italia tutto per noi: la lirica e’ davvero un linguaggio mondiale”, continua ancora il giovane tenore gioiosano.
E’ bella questa Gioiosa giovane e di talento. Ermes Nizzardo e’ fiero di poter rappresentare la sua terra, a partire da un’eccellenza culturale e formativa come il Conservatorio di Reggio Calabria: “ringrazio di cuore il Cilea, per avermi scelto e per aver reso possibile questa esperienza magnifica”.
Ben detto e ben fatto, Ermes: la Calabria ha proprio bisogno di talento, di cultura, di bellezza. Da mettere a confronto con gli altri pezzi d’Italia e d’Europa, senza piu’ fughe in un provincialismo di maniera.