Piccole riflessioni sull’estate gioiosana

Piccole riflessioni sull’estate gioiosana

Un’offerta turistico-culturale ampia, di qualità, articolata e innovativa nelle sue espressioni: questo è lecito attendersi dall’estate gioiosana e dalle politiche messe in campo dalle istituzioni preposte.

Ve ne sono tutte le condizioni strutturali e contingenti, perchè Gioiosa Jonica ha un ottimo patrimonio storico-architettonico da rendere godibile e un vitalissimo capitale sociale fatto di organizzazioni e associazioni varie.

Occorre, però, avere coraggio d’innovazione e unità d’azione, perchè è meglio fare poco ma con qualità, è meglio fare di meno ma con più sostanza.

Gioiosa

Collaborazione, programmazione comune, identità condivisa: tutti devono lavorare in questa direzione. Comune, Pro Loco, Consulta delle Associazioni: si superino individualismi sterili e vanitosi, si lavori insieme per costruire manifestazioni di impatto reale. I primi passi per una seria e strutturale cooperazione sono stati mossi, a partire dalla riunione di qualche settimana appositamente organizzata dall’Assessore alla Cultura e dal Presidente della Consulta. Ora, però, occorre dare seguito e sostanza a quel primo passo, dimostrando nei fatti la capacità d’azione singola e collegiale.

A noi piace essere schietti, anche andando controcorrente: serve a poco fare decine di piccole iniziative, alcune anche di dubbio gusto. Serve molto di più organizzare alcuni grandi eventi che “costruiscano” il marchio Gioiosa e che abbiano effettive ricadute positive sul tessuto sociale, culturale ed economico della nostra cittadina.

gioiosa

E, allora, vanno bene: la musica e i libri d’autore, la “Sagra del Pezzo Duro”, la possibile “Notte Bianca”, la rassegna di “Gustando il Borgo”, il Festival “I tamburi di San Rocco”, ecc. Eliminiamo, al contrario, zeppolate e mangiate fini a se stesse, rassegne di bellezza senza alcuna prospettiva, premi artificiali ed inutili ai quali frega poco a quasi tutti, ecc.

Bisogna recuperare la parte migliore, quella più originale, della nostra storia (pensiamo, ad esempio, a figure come Clelia Pellicano o al valore etno-antropologico della Festa di San Rocco). Bisogna puntare sulla qualità della manifestazione in sè, armonizzata con gli scorci e i palcoscenici di cui dispone Gioiosa Jonica (uscendo anche dalla “dittatura” di Piazza Vittorio Veneto). Da questo punto di vista, ci permettiamo di insistere, è doveroso puntare sulla valorizzazione dell’area archeologica del Naniglio (grande risorsa potenziale per l’attrattività turistica di Gioiosa), sul “salotto” di Piazza Plebiscito (ribadiamo – vista la storia e la tradizione gioiosane – l’esigenza/opportunità di una grande rassegna bandistico-musicale), sul centro storico (come avviene con “Gustando il Borgo”).

Nei prossimi giorni, ascolteremo la viva voce dei diretti interessati, ovvero dei protagonisti dell’offerta turistico-culturale gioiosana. Per capire a che punto siamo con l’organizzazione 2015 e per analizzare le prospettive future in termini di programmazione.

CATEGORIES
Share This