Gioiosa e il suo ricordo di “Loici ‘ndranghita”
Una serata carica di emozioni e di risate, per quanto naturalmente venata di nostalgìa. Una serata di sana aggregazione sociale, semplice e popolana proprio come “un gioiosano chiamato Luigi”.
Presso il Teatro Gioiosa, affollato di tanti cittadini, “Loici ‘ndranghita” – grande protagonista del teatro e della comicità popolare gioiosana – è stato ricordato dai suoi amici e dalla comunità di Gioiosa. Grazie all’Associazione “Uniti per Gioiosa” di Roberto Minasi e alla “Compagnia di Teatro Popolare” di Tiziano Rossi, il pubblico presente ha fatto un balzo all’indietro, un tuffo nella memoria di una Gioiosa che amava divertirsi e che sapeva ridere con intelligenza di se stessa e della vita.
I filmati inediti di Luigi Agostino (dalla partita di calcio “alimentare” fra Barilla e Buitoni al telegiornale surreale, passando per il doppiaggio del grande Aldo Fabrizi o la telefonata al Papa), le dolci note della piccola Aurora Currò, il ricordo in musica degli amici Bruno Gallo e Antonello Schirripa, le interviste di strada ai gioiosani di varia estrazione sociale e generazionale, la presentazione della brava Evelyn Candido: il tutto inframezzato da due godibilissime mini-rappresentazioni teatrali, costruite sul canone sempre attuale ed efficace della “commedia degli equivoci”, con un Massimo Minasi in forma smagliante (una fisicità da palcoscenico assolutamente tipica degli attori di talento) e una debuttante Claudia Jeraci (abilissima nel fare da “spalla” alla recitazione prorompente di Minasi).
Il pubblico presente ha apprezzato, visibilmente. Non soltanto perché amico di “Loici ‘ndranghita” o perché memore dei tanti spettacoli di comicità (“farsa” di Carnevale su tutti) da lui garantiti nel suo percorso teatrale e di vita; i gioiosani hanno apprezzato perché hanno voglia di sorridere, hanno voglia di riscoprire nel teatro popolare e dialettale una possibile chiave di lettura alternativa dei fatti, dei personaggi e delle prospettive che caratterizzano la comunità di Gioiosa Jonica. Perché la cultura e il teatro, anche nella loro versione meno elevata e più popolana, possono essere questo: un modo diverso di guardare alla realtà, per comprenderla e per saperla affrontare.
Particolarmente significative le parole e i versi di Tiziano Rossi, grande amico di Luigi Agostino e vero animatore del teatro popolare a Gioiosa Jonica: il ricordo di un amico d’infanzia che è anche il ricordo di una comunità semplice, umile, laboriosa; esercizio di malinconìa verso una “vecchia” Gioiosa così fragile dal punto di vista sociale ed economico eppure così slanciata verso il futuro.
E, poi, il ricordo della famiglia, sintetizzato nelle parole della moglie Piera: platealmente emozionata, la compagna di un’intera vita ha ricordato la gioia di vivere e la voglia di essere che caratterizzava Luigi e che ha reso grande anche il loro rapporto d’amore.
Non era facile: gli ostacoli sono sempre tanti e di varia natura. Gli impegni vorticosi della società moderna e una certa “gelosìa paesana” rappresentano zavorre permanenti nella libera iniziativa dei cittadini. Ma lo spettacolo ha avuto il successo che meritava, anche grazie agli sponsor privati che hanno sposato l’iniziativa.
Adesso, la vera sfida è quella del futuro: rilanciare il teatro popolare a Gioiosa Jonica, anche per sensibilizzare le nuove generazioni e per meglio valorizzare una così importante struttura teatrale come quella di P.zza Vittorio Veneto. Ciavula.it, il nuovo giornale on-line di Gioiosa, proverà a dare il suo contributo anche in questa direzione.