Campisi: “Detesto l’ipocrisia della sinistra cauloniese”

Campisi: “Detesto l’ipocrisia della sinistra cauloniese”

Abbiamo intervistato Domenico Campisi, consigliere di minoranza a Caulonia. Questa è la prima parte dell’intervista.

domenico campisi 3

Come stai dopo essere stato buttato dalla torre dal vicesindaco Cagliuso?

La cosa mi fa sorridere. Speriamo che nel suo curriculum per diventare il candidato ortodosso del Pd questo serva…

Intendi il prossimo candidato a sindaco?

Di questo già si parla anche se la vedo male perché oltre ad avere la colpa primordiale di avere fatto lo scacco al re al primo consiglio vedo il Pd più indirizzato verso il nuovo e il femminile. Ma se buttare dalla torre i Campisi può accreditarlo maggiormente agli occhi dei suoi maggiorenti di partito mi fa piacere.

Parli di Cagliuso e di Belcastro come possibili candidati a sindaco alle prossime comunali ma non vedi la possibilità di una ricandidatura di Riccio?

Non lo so. Credo che Ninni abbia mancato di autonomia, poteva essere autonomo nelle linee guida della sua amministrazione ma vedo che, come non entusiasma la minoranza, non entusiasma nemmeno la maggioranza. E’ stato bravo ad incassare e continua a farlo sulle problematiche grosse. La vedo difficile perché lui è un neofita del Pd, ha fatto la tessera da poco salendo sul carro del vincitore e credo che questo verrà considerato perché nel Pd esiste, anche se velata, una ortodossia da vecchio Pci. Comunque salvo scossoni dell’ultima ora manca ancora molto tempo ma vedo il Pd con preferenze femminili. Poi magari ci saranno sovvertimenti, vediamo dove porterà questa strategia di rientro di alcuni maggiorenti del partito… a Caulonia siamo abituati ad un continuo rimescolamento di carte sempre per riaffermare da 40 anni le stesse persone a causa di una certa passività di tutto il resto. I movimenti e le idee sono fatti da uomini e da 40 anni a questa parte sono stati tutti di una parte ma il pensiero unico non aiuta la crescita civica di una comunità. Certe contraddizioni non le copre nemmeno la grande coperta del partito democratico. A Caulonia c’è questo monolitismo nel quale Riccio si è calato rinunciando alla propria autonomia. È anche comprensibile ma la propria identità dovrebbe arricchire, non essere spalmata ed appiattita.

La passività di cui parli è quella che ha portato il Pd ad essere a Caulonia l’unico partito politico presente sulla scena. Ci sono movimenti di persone e gruppi civici ma il Pd è il solo partito organizzato.

Ed è un problema. Ci sono capipopolo che hanno dedicato la loro vita a questo, i vari Ammendolia e Frammartino, con tutte le critiche che si possano fare, hanno dedicato la loro vita. Dietro questa espressione di un unico partito attivo a Caulonia c’è la lotta di chi ha identificato la propria esistenza, con alti e bassi, con l’attività di partito. Sono le persone a fare le strutture e non viceversa.

Hai accennato prima alla proposta che Ammendolia ha lanciato dalle pagine di Ciavula dell’unità di chi si riconosce nel centro sinistra. Ciavula questo dibattuto lo ha sostenuto e alimentato. Cosa ne pensi?

Facciamo l’esempio delle ultime elezioni. La sinistra ha sofferto molto l’allontanamento di Tucci, ha fatto molto male al Pd perdere un pezzo importante che si mette a remare contro. Il dissidio che c’è tra le varie anime del Pd è anche storia quarantennale. Ammendolia sa benissimo che le divisioni possono portare a lacerazioni che si ripercuotono sull’elettorato, da qui la necessità di essere un tutt’uno.

Politicamente come ti collochi?

In consiglio comunale sono stato tacciato di essere il rappresentante di una destra stantia. Mi è capitato di dire di essere il più a sinistra dei consiglieri di Caulonia. Non mi identifico di certo con la sinistra cauloniese, che ha fatto della lotta di classe uno dei suoi punti fondamentali.

Ma questo in passato…

Si. Sto parlando del passato. Nei nostri battibecchi consigliari parlavamo dell’uso della parola “popolo”. Tutto verrebbe fatto in nome del “popolo” ma non è così. Sono innamorato di “Bella ciao”, mi piace vivere in mezzo alla gente ma odio le ipocrisie della sinistra di Caulonia. Vorrei dire che sono molto contento dell’assoluzione di Ammendolia dal lato umano, però l’ipocrisia della sua azione politica amministrativa rimane e noi cittadini dobbiamo farci i conti specialmente sul problema dei rifiuti. Ammendolia è quello che ci ha detto che a Caulonia funzionava bene la differenziata. L’amministrazione Ammendolia ha preso i soldi ottenuti dall’amministrazione Campisi per la differenziata, che si era classificata quarta a livello regionale, ma la raccolta differenziata non c’è stata. I soldi sono stati spesi per comprare i cassonetti e adesso il comune dovrà restituire i soldi alla regione Calabria.

Di quanti soldi parliamo?

Intorno ai 200mila euro. Ben venga il magnifico maestro di pensiero Ammendolia che riesce a giustificare qualsiasi cosa negativa trasformandola in positivo. Ma il problema è che ha un seguito. Una persona indipendente sa che sulla differenziata potevamo essere all’avanguardia. Eppure l’assessore Cavallo in consiglio ha detto che è stato un successo. Negano l’evidenza. Questa ipocrisia mi impedisce di essere di sinistra. Cerco la libertà di pensiero. Alla politica bisogna dare e non prendere. Purtroppo a Caulonia molti hanno preso e non dato.

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