Gioiosa: variante del Naniglio inutile?

Riceviamo da Salvatore Argirò e pubblichiamo:

GIOIOSA IONICA : LA VARIANTE  DEL NANIGLIO INUTILE E COSTOSO DOPPIONE

Caro direttore voglio porgere alla sua attenzione e a quella dei cittadini della Valle del Torbido, uno dei tanti casi di sperpero di denaro pubblico “SOLDI DI TUTTI I CITTADINI” e dell’ennesimo stravolgimento del territorio.
Si vuole realizzare una strada di circa 1200 metri di lunghezza, costo 1.200.000 euro (unmilioneduecentomila) euro, che non serve a nessuno, solo una colata di catrame e cemento.
Sarebbe utile che almeno gli organi di informazione che operano sul Nostro territorio trattassero il caso.
Le invio qualche spunto:
Modesta utilità dell’opera pubblica, “ OPERA DOPPIONE “ a fronte di un esborso di circa 1 milione di Euro per un Km di percorso (costi folli e fuori di ogni logica di utilità per la collettività)
Proprio pochi giorni fa, 6 maggio 2015, l’ISPRA (Istituto Superiore Protezione Ricerca Ambientale) ha pubblicato in rete gli allarmanti dati sul consumo di suolo nel territorio nazionale.
In particolare nella Regione Calabria il consumo del suolo è pari al 3,9%, nella provincia di Reggio è del 4,6%, mentre nel comune di Gioiosa Ionica raggiunge il 5%.
Danno ambientale, faunistico, paesaggistico con estirpazione di centinaia di alberi di olivo e di agrumi.
Pubblica utilità :
Effettiva utilità per l’utenza:
l’opera in oggetto, che si può stimare di una lunghezza di circa 1.200 metri, comporta una volta realizzata un risparmio di tragitto di circa 800 metri, tempo di percorrenza risparmiato circa 3 minuti.
Si spendono soldi per costruire altre strade, quando le statistiche in Europa parlano, di un netto calo, dei veicoli in circolazione meno 10% nel 2015, inoltre il numero dei giovani europei che decidono di munirsi della patente di guida è sceso del 10% nel 2014.
Sarebbe utile che almeno gli organi di informazione che operano sul Nostro territorio trattassero il caso.
Disponibile per maggiori dettagli, libero da interessi di parte, distintamente saluto.
Salvatore Argirò