L’importanza dei giochi di strada
Ieri pomeriggio Piazza Vittorio Veneto ha accolto una grande festa: quella dei giochi di strada. La manifestazione è stata organizzata dal Comune di Gioiosa Jonica in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Gioiosa Jonica-Grotteria, la Consulta delle Associazioni e l’Associazione PRIMA, Insieme per la qualità della vita. Di quest’ultima, la presidente Lucia Migliaccio, ci spiega come il gioco sia uno strumento che libera la mente.
In questo gli anziani hanno avuto un ruolo fondamentale: quanti pomeriggi estivi, trascorsi j’avanti o chjanu, ad ascoltare come i nostri nonni si divertivano da piccoli, nella povertà. Perché bambini lo sono stati tutti e le strade un tempo accoglievano schiamazzi e urla di euforia. Oggi invece, si urla molto spesso di abbassare il volume della wii che produce suoni di spade megagalattiche le quali innervosiscono grandi e, inconsapevolmente, anche i più piccoli.
Ce lo ricorda Dora Cirulli, che dei giochi di strada ne ha fatto una vera e propria passione. Ha racchiuso i suoi saperi in un libro dal titolo appunto “Giochi di strada”. Insegnante di educazione fisica e titolare della cattedra Giochi di strada presso l’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”, Dora organizzò tredici anni fa, proprio a Roma a Villa Ada, la prima manifestazione dei giochi di strada. Perché questo grande desiderio? Spiega Dora, mentre le voci dei bambini frizzano in piazza dimenandosi col tiro alla fune, che lei è cresciuta in un piccolo paesino dell’Abruzzo, definendosi come una bambina povera.
E ricorda come la facevano molto divertire quelle feste paesane in cui si giocava alla gara della pastasciutta. La sua paura è che questi giochi tradizionali vadano persi, non solo perché i bambini sono attratti da altri tipi di divertimento, ma anche perché teme che si blocchi il “trapasso di nozioni”: se il gioco non viene prima di tutto raccontato, non può esistere.
Lo sport strutturato, come il basket o il calcio, di cui si conoscono gli effetti benefici sulla saluta psicofisica dei bambini, non sono meno importanti di un gioco di strada, ma possono essere proposti al bambino più tardi, ad uno stadio successivo. Dora ha notato che i paesi del terzo mondo si allenano in maniera più libera rispetto agli occidentali e per tale motivo, li reputa più forti. Vorrebbe ancora regalarci tante perle, ma una nuvola interrompe nell’atmosfera di interesse che si è creata e l’intervento di Dora deve essere precocemente interrotto. Ripongo carta e penna nella borsa con molta amarezza. Purtroppo il maltempo ha avuto la meglio anche ieri mattina, costringendo gli alunni delle scuole ad accogliere Dora al chiuso piuttosto che in piazza. Intanto Dora ci lascia con questo grande stimolo: riscoprire i vecchi giochi. Possiamo spulciare il suo libro o comodamente sederci in compagnia di un anziano, e ascoltare. Nella strada che divide le due piazze, intanto, i bambini continuano a giocare, anche sotto la pioggia.