Caulonia: il consiglio comunale cede la scena agli anonimi
Consiglio comunale senza forti polemiche quello di ieri. Una sola persona tra il pubblico, Sandra D’Aquino del Pd. E se mancano gli spettatori non ha senso dare spettacolo.
L’unico punto all’ordine del giorno, il bilancio 2014, è passato coi soli voti della maggioranza. La minoranza ha votato contro.
Attilio Tucci avrebbe preferito che fossero destinate maggiori risorse alle politiche sociali, il Vicesindaco Cagliuso ha replicato dicendo che si tratta di un “bilancio ingessato e sempre più povero a causa dei minori trasferimenti da parte dello Stato”.
In apertura di consiglio però si è appreso, dalla voce del consigliere Domenico Campisi, che una lettera anonima sarebbe stata indirizzata a tutti i consiglieri ed ai Carabinieri. Campisi, pur prendendo le distanze da chi si nasconde dietro l’anonimato, ha chiesto e ottenuto di poterne dare lettura in aula.
Personalmente ritengo che sia stato un errore. Nessun dubbio sull’onestà e la correttezza di Campisi che, ribadisco, prima di leggere la lettera ha usato tutti i distinguo del caso, ma leggere uno scritto anonimo addirittura in consiglio comunale in qualche modo significa legittimare i vigliacchi, che a Caulonia non mancano, incapaci di esporsi in prima persona.
Fossimo in un sistema autoritario, irrispettoso dei diritti umani, l’anonimato avrebbe senso. Ma in una democrazia nascondersi dietro ad un nome falso è sinonimo di vigliaccheria, di assoluta mancanza di senso civico. Non sarà dando voce agli anonimi che si rilancerà la partecipazione dei cittadini.
Ciavula non ha mai dato nè mai darà spazio ad anonimi vigliacchi e per questo non citiamo nemmeno l’oggetto della lettera in questione. Sarebbe opportuno che anche le Istituzioni di questo paese lo facessero.