Ammendolia: “Dobbiamo unire la sinistra, compresi Tucci e Cannizzaro”
Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato la prima parte dell’intervista all’ex sindaco di Caulonia Ilario Ammendolia (per leggerla, cliccare QUI). Questa è l’ultima parte, interamente incentrata sulla politica cauloniese.
Dopo la “trombatura” da parte di Cagliuso non stai più facendo politica attiva.
No guarda, io non ho avuto una trombatura né da parte di Cagliuso né da parte di Attilio Tucci, nel senso che il loro atteggiamento nella campagna elettorale è stata la dimostrazione che quello che era il “progetto Caulonia” non sono stato capace di comunicarlo. Non sono riuscito a contagiare neanche il gruppo che mi stava più vicino. Loro sono stati lo strumento del ritorno di una vecchia politica rispetto ad un “progetto”. E c’è il mio concorso di colpa, anche se io per i 5 anni di amministrazione ho fatto determinate cose puntando all’estremo disinteresse personale. Per esempio mi sono fatto espropriare un terreno a otto volte, nove volte in meno del suo valore, proprio nel centro di Caulonia Marina. Ma non è stato soltanto questo, anche per quanto riguarda l’antimafia, io ho fatto l’antimafia. Se per esempio oggi in paese non c’è il supermercato più grande della zona ionica è perché io l’ho impedito. Oppure quando hanno sparato alla saracinesca di un commerciante, il giorno dopo noi abbiamo dimostrato di essere un paese che condanna questi gesti. Ho sempre pensato di dover essere il sindaco degli ultimi nonostante alcune cose non siano state comprese, anche perchè è complesso comunicarle, come la statua a Campanella, la statua al contadino “sciancato”, era per me un modo per ribaltare una logica. Quella sera di cui parli sia la Belcastro, sia tantissima gente semplice, erano tutti dell’idea che si dovesse presentare la lista con chi ci stava. Io mi sono opposto in maniera molto determinata, convincendo quelle stesse persone ad entrare nella lista perché per me si trattava di portare dall’altra parte del guado un “progetto”. In caso contrario avrei fatto una battaglia personale. Ho anteposto il “progetto”. Ma non ci sono riuscito lo stesso.
E non ci sei riuscito perché questa amministrazione non si pone in continuità con la tua?
No. Il “progetto Caulonia” da qualche anno trova difficolta, perchè non era basato solo sui lavori pubblici, anche se noi siamo arrivati primi in tutte le opere pubbliche, anche quando era presidente Scopelliti, ma non poteva finire nei lavori pubblici. Era il tentativo di creare un’egemonia da parte delle classi subalterne, per me è stato sempre questo il pallino. Non volevo conquistare l’amministrazione per comportarmi come cinquant’anni fa si comportava il sindaco che poteva essere “don Nicola” o “don Totò”.
Ritieni che da questo punto di vista l’amministrazione attuale sia carente?
E’ carente perchè in questa parte non continua il “progetto”, non per dolo o malafede, ma perché gli amministratori odierni sono frutto di un’altra esperienza, di un’altra storia e quindi quel “progetto” trova enormi difficoltà.
Quando tornerai in campo per proseguire questa idea?
Dobbiamo spersonalizzare la politica cauloniese, perché non possiamo affrontare le prossime elezioni dicendo “il migliore è questo il migliore è quello” per poi scegliere forse il peggiore. Noi dobbiamo quanto meno creare degli schieramenti aperti al contributo della società. Io sono perché ci sia una sinistra che vada, dico metaforicamente, da Giovanni Maiolo, o da altri della sinistra irregolare, fino ad Attilio Tucci e ad Elisabetta Cannizzaro comprendendo tutti coloro che si riconoscono nel centro-sinistra. Non per contrapporsi alla destra, tra l’altro non so chi siano gli esponenti della destra ora a parte Campisi, ma per creare un discrimine. In realtà il centro-destra a Caulonia non ha mai espresso, se non in alcune parti della sinistra, una sua egemonia. Sembra strano, ma non lo è, la destra è stata più presente spesso nelle nostre posizioni della sinistra che non nella destra stessa. Perché quando è entrata in crisi la chiesa come pensiero, il centro destra cittadino e forse di zona non è mai riuscito ad avere una sua egemonia, è sempre vissuto del riflesso delle cose che avvenivano in campo nazionale. Io vorrei che ci fosse un centro-sinistra e un centro-destra che con grande rispetto si confrontino.
Quanto è realizzabile davvero questa idea? Perché attualmente Tucci è un accanito oppositore della Segretaria del Partito Democratico e dell’Amministrazione Comunale. Che margini reali ci sono?
Io posso dare solo un contributo, un consiglio. Ritengo che ci siano delle intelligenze e non mi pare che a Caulonia ci siano mille esponenti di una realtà politica o di un movimento. Attilio Tucci è una persona intelligente, Cagliuso è una persona intelligente, allora si può fare di tutte queste persone un collettivo che dia degli obiettivi da raggiungere e un metodo per raggiungerli, dopo di che la selezione avverrà naturalmente, con dei criteri oggettivi. Lo devono fare loro ovviamente, ma io sono convinto di questo. L’alternativa è che si faccia una campagna elettorale come la vogliono tutti coloro che non hanno idee politiche e programmatiche, dove prevale l’insulto e alla fine ci risveglieremo il giorno dopo con una situazione di gran lunga peggiore di quella che c’è stata. Questa secondo me è l’unica alternativa che abbiamo dinnanzi. Ce la faremo? Non ce la faremo? E ricordo che io non sono disponibile a fare mediazione più tanto, perché tutto quello che è bene per il mio paese lo è anche per me e il mio impegno oltre a questo non andrà e lo vedrai.
Quindi non ti candiderai?
No, assolutamente no, e lo dico in maniera determinata. Innanzitutto perché credo che ormai sia un’esperienza, anche da un punto di vista generazionale, cui bisogna andare oltre. Nel 2007 sono partito da zero per creare qualcosa, ora dovrei ripartire non da quel che avevo lasciato, ma da un altro punto e non me la sentirei, neppure fisicamente.
Provi risentimento verso chi non ha voluto la tua ricandidatura?
No, non è nella mia indole. Io in politica non provo risentimenti neppure verso chi mi ha fatto cose ben più gravi.
Ultima domanda: se dovessi dare un consiglio a Ninni Riccio per migliorare l’attività amministrativa, quale sarebbe?
Affogarsi nella gente, perché la gente non è semplicemente un serbatoio elettorale, la gente sa dare consigli, è intelligente, ti critica, ti insulta e il fatto di insultarti ti aiuta alcune volte a capire che stai sbagliando. Questo mi sentirei di dirgli: meno riunioni che abbiano carattere ufficiale, dove parlano sempre le stesse persone, e più stare a contatto con la gente, anche quella che sembra più acerba, più risentita. Bisogna farlo con una forte apertura mentale, non per insegnare ma soprattutto per cercare di apprendere.