UN SORSO D’ARTE, UN BRINDISI ALLA STORIA. L’INCONTRO AL TEATRO AL CASTELLO DI GIOIOSA IONICA

UN SORSO D’ARTE, UN BRINDISI ALLA STORIA. L’INCONTRO AL TEATRO AL CASTELLO DI GIOIOSA IONICA

Grande successo per l’evento “Un sorto d’arte: leggendo il vino, bevendo la storia”, organizzato dall’Associazione Don Milani Onlus in seno al progetto La cultura al Centro Storico e tenutosi venerdì scorso presso il Teatro al Castello di Gioiosa Ionica. Un incontro gravido di sapere, un viaggio tra la storia e l’arte per conoscere le radici di una grande risorsa del nostro territorio, il vino, in un tardo pomeriggio molto partecipato. La conversazione, introdotta da Cristina Briguglio, responsabile del progetto suddetto che ha già collezionato importanti eventi, si è caratterizzata di due momenti importanti: il vino in una dimensione mistico-storiografica, grazie alle informazioni preziosissime di Tiziana Romeo, vicepresidente della Sezione Archeolub di Locri, che ha presentato le origini del culto di Dioniso e i baccanali, le caratteristiche dei grandi simposi in cui il vino ne è stato protagonista e abbellitore delle più grandi dispute filosofiche. E, ancora, l’importanza dei simposi nella colonia di Locri Epizefiri, gli unici –sostiene la Romeo- in cui potevano partecipare uomini e donne e in cui il vino si presta ad essere principale strumento inibitore.

Simbolo di gioia ed estasi divina, mezzo di beatitudine e liberazione dalle preoccupazioni mondane, il vino viene riscoperto anche nella sua simbologia cristiana, rappresentante della gioia della vita in Egitto e in tutto il Medio Oriente. A seguire l’arte del vino diventa arte in senso stretto, secondo quanto relazionato da Stefania Fiato, docente di Storia dell’Arte. Ripercorrendo le opere di coloro che hanno affidato il vino all’immortalità della pittura, il percorso artistico si è esteso dai grandi quadri di Caravaggio a Cézanne, Manet, Lautrec, Picasso, fino alla post-avanguardia. Il vino incontra la pittura, dunque, diventando non solo materia e colore –sostiene la dott.ssa Fiato- ma anche luminosità, metamorfosi, paradigma di solitudine, passione, aggregazione, lascivia. Il vino nell’arte e l’arte del vino si fondono nel tempo, permettendo di riscoprire il senso del mito e dell’ebrezza. Così storia e arte si sono abbracciate in un incontro che ha toccato le diverse sfere sensoriali dei partecipanti e, quando parliamo di vino, non si può non parlare di profumi, odori e gusto. Infatti, a conclusione della serata la suggestiva esposizione e degustazione dei vini della cantina NESCI ha permesso ai partecipanti di immedesimarsi direttamente in quanto trattato e di assaporare un prodotto nostrano di grande qualità. Un’immersione nell’arte del bere, nella storia, un percorso di saperi e sapori nella cornice suggestiva del centro storico. Qualcuno, un tempo, disse che siamo tutti mortali fino al primo bacio e al secondo bicchiere di vino così come, probabilmente, tutto ciò che passa attraverso la storia e la bellezza di un quadro.

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