Partiti i progetti SPRAR  a Sant’Ilario dello Ionio

Partiti i progetti SPRAR a Sant’Ilario dello Ionio

Riceviamo e pubblichiamo:

Cinquanta immigrati sono ospitati sul territorio di Sant’Ilario dello Ionio (RC) grazie al progetto Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) a cui ha dato adesione l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pasquale Brizzi, affidandone la gestione alla Eurocoop “Jungi mundu”, presieduta da Rosario Zurzolo. Dodici minori non accompagnati sono stati invece affidati al comune di Sant’Ilario e alla cooperativa direttamente dal Comune di Reggio Calabria d’accordo con la Prefettura di Reggio Calabria.sprar-santilario-migranti1Parte così il programma di assistenza e integrazione di famiglie e giovani provenienti da situazioni difficili, spesso drammatiche. Senegal, Congo, Nigeria, Mali, Libia e Serbia le nazioni di provenienza. Destinazione: un futuro possibile lontano da territori martoriati.

«Ci è stato finanziato un progetto Sprar come comune di Sant’Ilario e un altro, finanziato al comune di Ferruzzano, viene realizzato per motivi logistici sul nostro territorio – dichiara il sindaco Brizzi ‒ Molte famiglie sono già arrivate, altre le attendiamo a breve. Per loro sono già all’opera mediatori culturali e linguistici, assistenti sociali, insegnanti, educatori professionali e operatori che si occupano dell’inserimento e dell’integrazione di adulti e bambini facenti parte del progetto. sprar-santilario-migranti2Essendo i progetti Sprar basati sulla “seconda accoglienza”, tutta la procedura relativa ai controlli sanitari è stata espletata in precedenza e i più piccoli sono già stati trattati con i vaccini necessari per la frequenza scolastica. Tutti gli immigrati stanno imparando la lingua e nozioni base di informatica, mentre già si stanno avviando altri corsi finalizzati all’impiego in ambiti lavorativi. I progetti Sprar, grazie alla professionalità e serietà di chi li gestisce, garantiscono le migliori possibilità di integrazione, con l’attuazione di una forma di condivisione interculturale che genera naturalmente crescita per quanti hanno trovato nel nostro paese una speranza per il futuro e anche per la cittadinanza che li accoglie. Accogliere è doveroso, e Sant’Ilario lo sta facendo con un’organizzazione puntuale e grande calore».

 

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