Papa Francesco scrive a Mimmo Lucano

Papa Francesco scrive a Mimmo Lucano

Francesco Sorgiovanni Quotidiano del Sud RIACE – “Caro fratello Sindaco”. Comincia così la lettera a firma di Papa Francesco indirizzata al sindaco di Riace, Domenico Lucano. La missiva è giunta e protocollata al Comune dell’Alta Locride, a distanza di qualche giorno dall’iniziativa sull’accoglienza dei migranti, organizzata in Vaticano dalla Pontificia Accademia delle Scienze presso la Casina Pio IV. Al summit europeo del 10 dicembre scorso, “su desiderio di Papa Francesco”, ha partecipato il sindaco di Riace e quello di Madrid, Manuela Carmena. Quello che si è svolto in Vaticano nei giorni scorsi è stato un confronto sulle buone pratiche messe in atto a favore degli immigrati. Un argomento che sta molto a cuore al Papa, il quale ha seguito con particolare interesse l’esperienza del piccolo comune calabrese, divenuto negli anni “modello” sperimentato in diverse parti del mondo. Papa Francesco, dopo il breve incontro avuto con Domenico Lucano, in occasione dello stesso summit, ha voluto approfondire il sistema di accoglienza dei rifugiati praticato da oltre un decennio nel borgo calabrese.

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Con sua la spontaneità tipica il Sommo Pontefice ha voluto scrivere una breve lettera al sindaco. Dieci righe soltanto, nelle quali sembra condensato tutto ciò che regge la “vocazione” di accoglienza” di Riace e l’impegno di Lucano a favore degli stranieri. Intanto la missiva del Papa parte con i ringraziamenti personali “per la partecipazione al vertice organizzato nella mia casa – si legge testualmente – dalla Pontificia Accademia delle Scienze, in risposta alla mia iniziativa”. La due giorni (9 e 10 dicembre) è stata seguita “da vicino” dal Papa, “consapevole del suo notevole successo”. Poi lo scritto papale diventa più diretto, più personale, con riferimento a Lucano.

“Conosco le sue iniziative, lotte personali e sofferenze – scrive Papa Bergoglio. Le esprimo, perciò, la mia ammirazione e gratitudine per il suo operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati. Le porte della mia casa saranno sempre aperte per lei e per questa nuova rete”. Il riferimento è sicuramente al suggerimento emerso durante i giorni del vertice in Vaticano di creare una rete di sindaci. Poi la lettera papale per Lucano chiude con le preghiere, com’è di tradizione nelle conclusioni di ogni discorso ufficiale del Papa. “Mentre chiedo al Signore di non abbandonarla mai – conclude la missiva – soprattutto in questo momento difficile, la accompagno con riconoscenza e affetto. Non si dimentichi di pregare per me o, se non prega, le chiedo che mi pensi e mi mandi “buona onda”.

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Emozionato e sorpreso il sindaco di Riace non appena ha ricevuto la lettera e si è reso conto di chi era il mittente. Sorpreso soprattutto per le parole schiette e profetiche del Papa. “Le parole del Papa mi hanno colpito in maniera particolare. Naturalmente in senso assai positivo. E’ come se fosse al corrente delle sofferenze per quanto qualcuno, in maniera pretestuosa e del tutto irreale, sta tentando di sporcare il progetto di accoglienza di Riace. Tentativi che alla fine non potranno che rivelarsi inconcludenti perché l’unica motivazione che sta alla base del nostro impegno è l’amore per quanti scappano dai loro paesi alla ricerca di un mondo migliore. Dicerie, quelle messe in giro negli ultimi tempi, per denigrare un vero modello di accoglienza e integrazione, un progetto gestito in piena trasparenza e con grandi sacrifici, anche per i ritardi delle istituzioni preposte per i finanziamenti previsti”. Critiche alimentate in maniera impropria dopo l’ultima ispezione ministeriale di qualche mese fa, che avrebbe riscontrato qualche incongruenza tra le carte dei pro- getti. “Una visita viziata – ribatte il sindaco Lucano – fatta a campione e in modo molto approssimativo. Sono stato io a chiedere successivamente, al Prefetto di Reggio, una ispezione integrale, che andasse al di là delle sole carte, ma che fosse condotta sentendo i fruitori dei servizi”. È tranquillo Domenico Lucano e con coraggio va avanti. Quello stesso “coraggio” che ora gli ha riconosciuto nientemeno che il Papa, per il suo “operato intelligente”.

Fonte: mediacalabria.it

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