La festa di Crochi – di Ciccio Ammendolia

La festa di Crochi – di Ciccio Ammendolia

Ripropongo uno scritto di mio nonno, Ciccio Ammendolia, già pubblicato dal Corriere di Caulonia nel 1988.

Ph. Gruppo Fb "Parrocchia di San Nicola e Crochi"

Ph. Gruppo Fb “Parrocchia di San Nicola e Crochi”

L’ alba del 9 settembre annunzia la quiete dopo la tempesta, ed è domenica.
Il cielo è azzurro e alla contrada Crochi si svolge la tradizionale festa della Madonna.
Moltissimi sono i partecipanti, specie dai molti villaggi vicini perché, religiosità a parte, la festa nel greto del torrente Amusa è occasione di incontro annuale di parenti ed amici residenti anche a distanza notevole.
È occasione di incontro dei numerosi preti del Centro, di Campoli, di Ursini e di San Nicola, per concordare il costo di una messa o di un funerale: l’ unione fa la forza, è detto.

La festa è anche occasione di combinazioni matrimoniali.
Rosa di San Nicola dice al marito: “Bruno, ti ricordi quando è nata Mariannina nostra, quando sono venuti a trovarci i compari Nuciforo di Candidati, quando hanno bevuto il nostro vino della vigna di Calatria? Quando compare Ilario ha esclamato che per una vigna capace di produrre quel vino darebbe l’ anima al diavolo? Ti ricordi che hanno portato il loro bambino Ciccillo che aveva sei anni?”

Mastro Bruno, il marito, alle prese con una “cannata” di vino che si esaurisce troppo in fretta, annuisce.

Una lunga esperienza gli ha insegnato la saggia consuetudine di non dialogare mai con la moglie, ma di limitarsi semplicemente a dire di sì con un cenno del capo.

“Il piccolo Ciccillo – riprende Rosa – dovrebbe avere adesso vent’ anni e non è sposato, se no i compari ce lo avrebbero comunicato. Mariannina nostra ha già sedici anni e comincio a preoccuparmi. Il corredo è pronto e la vigna di Calatria hai detto sempre di volerla dare a lei. A Concettina daremo poi gli ulivi del Pezzolo, ma adesso dobbiamo pensare a Mariannina che ha già sedici anni. Perché non andiamo alla festa di Crochi dove incontreremo i compari di Candidati?”

I compari Nuciforo di Candidati, più o meno alla stessa ora dello stesso giorno, concludono la cena: “Andiamo alla festa di Crochi, perché è ora che Ciccillo si sistemi e lì troveremo certamente una ragazza che faccia per lui, magari una nostra parente o una nostra comare”.

Alla vigilia della festa di Crochi dialoghi impostati su tale serio argomento si svolgono a Campoli come a Focà, a Pezzolo ed a Popelli, ad Obile ed a Finocchio: ovunque c’ è un giovane per cui trovare una moglie ma soprattutto c’ è una ragazza anziana di 16 anni alla quale trovare marito.
Fin dal primo pomeriggio del sabato oltre i “ferari” con la cassetta di caglia, mostaccioli, caciocavallo e besciamelle, vi sono i macellai professionisti e quelli improvvisati. La vittima predestinata è la capra, ed il pasto tipico tradizionale per la sera del sabato è il “cotto”, un insieme di interiora, budella comprese, lavate frettolosamente nelle acque del torrente e fatte cucinare nel pomodoro con abbondante peperoncino.

Abboffarsi di “cotto”, soppressate e pecorino è una tradizione che si perde nei tempi. I giovani spensierati, colmi di vino, sentono l’ odore delle vergini proveniente da sotto le coperte, distese al riparo degli ulivi, ove bivaccano, tendendo lo sguardo avido d’ amore verso gli uomini che danzano freneticamente sul greto al suono delle armoniche, cantando: “Duvi t’ ha muzzicatu lu tarantulu mbielenatu? Si t’ ha muzzicatu alla panza, panza cu panza non c’ è crianza…”

Gli anziani continuano a consumare il “cotto”, più saporito perché sempre meno pulito e le donne, nella Chiesa, biascicano, sonnecchiando, le loro litanie.
La Vergine, dall’ alto del suo simulacro sorride su tutto e benedice tutti, anche coloro che, ubriachi, la bestemmiano.

Ciccio Ammendolia

Francesco Ammendolia

Salva

Salva

Salva

Salva

CATEGORIES
TAGS
Share This