Monasterace: il fiore della legalità si coltiva a scuola

Monasterace: il fiore della legalità si coltiva a scuola

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Un germoglio di speranza, di fiducia. “Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”. Questa frase di Paolo Borsellino, detta oltre vent’anni fa, può suonare come un messaggio per le giovani generazioni. È alle nuove generazioni, infatti, che Monasterace ha rivolto il primo dei due appuntamenti culturali contro la mafia. Il 28 Maggio, presso la Scuola Media, quando prende la parola il Sostituto Procuratore Giuseppe Lombardo, Monasteracese DOC, nell’aula cala un silenzio quasi emozionante. Anche i ragazzini delle classi medie, accompagnati da un’educata allegria, avevano capito che le sue parole non avrebbero potuto essere banali. Lui, Giuseppe Lombardo (che di mafiosi ne ha visti a bizzeffe) vuole rivolgersi proprio a loro. “Diffidate da chi non si sporca le mani per combattere la mafia […]. Studiate, la cultura fa paura alla criminalità organizzata”. Frasi semplici ma efficaci, che arrivano dentro, soprattutto se a parlare è un loro concittadino. Si rivolge soprattutto agli insegnati, invece, Gerardo Dominijanni, Procuratore aggiunto presso la DDA di Reggio Calabria, li invita a sostenere le ambizioni personali dei ragazzi e di essere per loro punto di riferimento affinché possano sentirsi parte di un progetto senza dover cercare la strada della criminalità. Il convegno “Cento passi verso la bellezza”, oltre i saluti del Sindaco di Monasterace, Cesare Deleo che ha invitato le classi ad avere cura della mostra fotografica di Peppino Impastato e a soffermarsi sul significato di essa, ha visto l’intervento del Presidente del consorzio “Oscar Romero” di Reggio Emilia, Valerio Maremotti, che ha voluto spiegare l’importanza che rivestono i consorzi all’interno della società. Il Presidente Maremotti, inoltre, ha raccontato quando in passato donò la mostra fotografica all’Amministrazione Lanzetta e ha voluto sottolineare l’importanza del suo collocamento all’interno della scuola, di Giovanni Scarfò (Presidio Italia Nostra – Monasterace) che si è soffermato sul termine della bellezza di Francesco Oliva (Vescovo diocesi Locri-Gerace). Il Vescovo ha sottolineato l’importanza di individuare i comportamenti mafiosi anche all’interno della scuola e ha invitato tutti a non scendere mai a compromessi, di non cercare mai le raccomandazioni perché esse rappresentano la linfa vitale della corruzione.

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Un convegno che serve, in special modo, ad un Paese che ha conosciuto la mano violenta della ‘ndrangheta. Un convegno interessante anche perché erano presenti personalità come Dominijanni e Lombardo, che dell’antimafia non fanno un vessillo da sbandierare in pubblico ma un’azione concreta, mettendoci la faccia con determinazione. Non resta da fare i complimenti agli organizzatori. Ci lasciamo con una botta e risposta tra un ragazzino e il Procuratore Lombardo. Alla domanda del primo “Qual è la legge migliore per sconfiggere la mafia?”, Lombardo risponde “La legge del cuore”. Perché si sa, oltre ad un po’ di follia, per contrastare la criminalità organizzata ci vuole ardimento, coraggio e generosità. Tutte caratteristiche che risiedono nel cuore.

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Appuntamento, quindi, a Monasterace presso la Biblioteca Comunale C. Alvaro, Lunedi 30 Maggio alle ore 17:30 con il convegno “Insieme a Felicia – il coraggio nella voce delle donne”.

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